In un grande stabile degli anni ’20, all’interno di un appartamentino molto curato, ristrutturato nel 1988 dall’arch. Umberto Conca (Milano, 1945 - 2009), la committente ha richiesto un piccolo intervento: l’ideazione di una scala che consentisse di fruire meglio di un soppalco ad uso guardaroba.
Mai come in questo caso si è trattato di inserire qualcosa di contemporaneo e nello stile che ci è proprio ma che fosse al contempo in armonia con il passato. L’idea era proprio quella di non ostentare alcun segno di rottura col progetto originario anzi, se possibile, di valorizzarlo.
Dopo aver cercato la posizione più idonea, la scala è stata studiata fino alla sua forma definitiva; colori e materiali sono quelli già presenti. Le pedate si raccordano con due punti all’ infinito, per non lasciar prevaricare nessun allineamento. “Come se ci fosse sempre stata”: anche questo può essere un successo.
La cura dei dettagli, anche da parte dell’artigiano e le varie prove, hanno reso possibile il semplice inserimento del nuovo manufatto, che ha comportato solo alcune modifiche alle antine dei contenitore adiacente; anch’esse a denunciare che prima viene la funzione, poi vengono le preesistenze, infine il nuovo.